14 novembre 2007

[QEV] Della Tentazione

Ormai è ufficiale: noi cattolici non pregheremo più il Padre Nostro di "non indurci in tentazione", ma di non "abbandonarci" ad essa.
Questa ed altre modifiche sono state apportate nel nuovo Lezionario presentato nei giorni scorsi dalla CEI.

La modifica al Padre Nostro ha un motivo teologico: se Dio è il Bene non può indurre in Tentazione. A dire il vero, neppure il Serpente dell'Eden indusse in tentazione, ma semplicemente spiegò che mangiando del frutto l'uomo avrebbe saputo discernere il Bene dal Male.

Questa storia della Tentazione secondo me è interessantissima, e pochissimi sacerdoti e teologi ci sono davvero entrati a fondo... la questione è: qual'è il confine tra Tentazione e Peccato?

Prima ancora però dovremmo chiederci: la Tentazione è essa stessa già Peccato?

Io credo proprio di no.
In fondo tutti conserviamo una parte animale che si muove in base ad istinti ed appetiti.
Di questa parte non possiamo privarci, perché quella mutilazione sarebbe atto ben più grave contro l'opera divina.
D'altronde Cristo, che "ha condiviso in tutto fuorché nel peccato la natura umana", ha affrontato le Tentazioni nel deserto prima di iniziare la sua predicazione.

Proprio la lettura di questo passo evangelico(Mt 4,1-11) può essere d'aiuto in questa riflessione:

"Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame."

Sopresa: Gesù cerca la Tentazione, al punto da digiunare per più di un mese nel bel mezzo di un deserto pur di procurarsela.
Quasi che avvertisse il bisogno di confrontarsi con la Tentazione prima di iniziare la sua opera di predicazione.
Simmetricamente la Tentazione è anche il prologo dell'ultima pagina della sua esistenza terrena (Mt, 26,39)

"Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma [sia fatto] non come voglio io, ma come tu vuoi"

In tutta la sua esistenza terrena, dunque, Cristo affronta la Tentazione, senza mai provare ad evitarla.
In questo c'è la Sua immensa forza morale.

Comunemente noi ci abbandoniamo alla Tentazione, senza neanche riconoscerla chiaramente o fissarla negli occhi. Quelli di noi che si ritengono in odore di santità sbandierano la loro capacità di evitare la Tentazione.
Invece dovremmo imparare ad affrontarla.

C'è un altro grande insegnamento nel nostro passo di Vangelo.
Il tentatore cerca costantemente di legittimare la Tentazione.

Questa è senz'altro l'arma più efficace contro l'essere umano.
Il problema è che il più delle volte il tentatore è dentro di noi e dunque siamo noi stessi ad intraprendere l'opera di giustificazione dalla quale dobbiamo difenderci.

Gesù, con straordinaria lucidità, risponde ad ogni tentativo di legittimazione, anche quando il diavolo si appiglia all'Antico Testamento o formula promesse di potere.

Proprio qui per me è fissato il confine tra Tentazione e Peccato, perché una Tentazione delegittimata è meno efficace e dunque è più semplice da allontanare.

5 commenti:

  1. questo post lo devo proprio commentare... non posso fare a meno di starmi zitto!!!!!

    dunque....

    Sottoscrivo a pieno tutto quello che hai detto. E ribadisco: la virtù è "non cedere alla tentazione";
    cercare di evitare le tentazioni non è virtù, ma perversione.

    più che altro mi chiedo se l'aggiornamento al Padre nostro è stato fatto per una maggiore precisione nella traduzione oppure per sottoscrivere che Dio è "il BENE e basta" mentre il male è da ricercarlo altrove?

    Io personalmente abbraccio la tesi di Dio misericordioso (ma poi la misericordia cosa è???) e temibile.
    Basta con sta storia che Dio è buono e il diavolo cattivo e si fanno la guerra tra di loro.

    Insomma, preparatevi, pentitevi, il giorno del giudizio è vicino, il tristo mietitore è alle porte, etc etc.
    Amen

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  2. Bella Zù,ottimo commento ricco di spunti.

    Spero di avere il tempo nel weekend di scrivere qualcosa sulla questione della misericordia che sollevi.

    Per ora sono troppo impegnato a cercare un'alternativa alla parola chiave "termosifone" :D:D:D

    Tnx!!

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  3. La tua domanda è davvero molto pertinente: "Qual'è il confine fra Tentazione e Peccato". Personalmente, purtroppo, sono molto diffidente dal fatto che i prelati si siano mai resi conto di questa sottigliezza (o quanto meno hanno fatto finta a non accorgersene), ma continuo a credere che al solito tali affermazioni siano state elaborate per tenere, per così dire, a bada i fedeli. Da anni immemori la Chiesa ha sempre cercato di farci conoscere una medaglia a due facce sempre distinte e per nulla uguali fra loro. E questa situazione dimostra ancora una volta come tale "Potente Istituzione" non predica l'amore di Dio, ma predica i propri interessi affinchè il popolo resti sempre timoroso del nostro Padre Eterno.
    Siamo stati creati uomini e per tali nasciamo con le nostre tentazioni ....
    Non sono d'accordo con l'affermazione di Zulin che sostiene di essere timorosi di Dio! Se Dio è misericordioso (spero di rispondere al prossimo post su tale sostantivo) perchè bisogna temerlo? Credo sia un controsenso ad esempio vivere nella paura di Dio e sostenere che sia Misericordioso.... Mettiamoci d'accordo una volta e per sempre!!!
    Scusate se sono stato prolisso.

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  4. Caro sunzi, altro che prolisso, sei sempre il benvenuto!!
    Rimando anche te al prossimo post, che spero di pubblicare a breve.

    tnx

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  5. ok, chiamato in causa non posso tirarmi indietro.

    quando si parla di chiesa e di preti io tiro sempre in ballo un mio vecchio cavallo di battaglia: "il dito e la luna" (la spiegazione completa di tale allegoria sarà presto oggetto di un post sul mio blog).
    credo che lo conosciate: "quando il dito indica la luna, lo stupido guarda il dito".
    Sta a significare che quando qualcuno (La chiesa) parla di Dio (la luna) e usa i preti per diffondere le parole (il dito): nn bisogna discutere dei preti, ma di dio (ovvero guardare la luna e non il dito). (Ripeto, sarò più chiarente sul mio blog).
    Quindi se parliamo di Dio non parliamo della chiesa: SONO DUE COSE CHE NON HANNO NIENTE IN COMUNE.

    La chiesa da a Dio una barba, ma dio non ha manco una faccia; da a dio una voce, ma non ha manco la bocca, DA A DIO UNO SCHIERAMENTO IN UNA BATTAGLIA, MA DIO E' ENTRAMBI I COMBATTENTI!!
    Dio si assicura con solerte meticolosità che in africa i bambini muoiano di fame, e si accerta che berlusconi non si faccia ma un giorno di carcere, e che un bimbo di 5 anni muoia di leucemia.

    Io non sostengo che Dio sia misericordioso e basta, o che sia punitivo e basta...
    sostengo che Dio, in quanto divino, sia tutto.

    spero essere restato nel tema...
    PS: io non ho ancora sentito nessuno pregare "Rallegrati Maria..", faccio bene se faccio opera di diffusione di questo upgrade al protocollo preghiera?

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