18 novembre 2007

[QEV] Della Misericordia

Provo ad addentrarmi con enorme cautela nella discussione nata in calce al post "[QEV] Della Tentazione".
Dico "con enorme cautela" perchè gli argomenti interessati sono molto vari e complessi.

Il nocciolo della questione sollevata da Arsenio ed Emiliano è:
Dio è misericordioso e disposto a perdonare sempre l'uomo o piuttosto è "terribile" e "geloso" della fedeltà dell'uomo ai suoi precetti?
(La definizione di "Dio geloso" non è mia, ma di un vescovo delle mie parti).

Il quesito è di antichissima data.

L'immagine del Dio "terribile" è maggiormente legata all'Antico Testamento, alla tradizione ebraica ed al Vangelo di Matteo, che si riallaccia frequentemente a quelle Scritture perchè mirato principalmente alla conversione al cristianesimo degli ebrei.
Eppure anche in quelle Scritture Dio non smette mai di cercare l'uomo e di creare nuove alleanze, prima con Abramo, poi con Mosè, poi con Davide ed in definitiva - si parla perciò di Eterna Alleanza - con Cristo.

Il Dio del Perdono, invece, Lo si incontra principalmente nei Vangeli di Luca, Marco e Giovanni e nelle lettere apostoliche, ma, a mio avviso, la Sua massima espressione resta la parabola del "figliuol prodigo", o del "padre misericordioso" (Lc 15,11-32), secondo la nuova nomenclatura suggerita dalla Chiesa.
Nondimeno anche in queste Scritture talvolta riaffiora la concezione ebraica, come ad esempio nella "Parabola del Ricco Epulone" (Lc 16,19-31).

Non sarò certo io a dirimere una questione milleneria che segna la vera differenza tra due confessioni religiose.
Mi limito solo a segnalare questa intervista al Cardinal Martini - come di consueto straordinariamente lucido e pragmatico - in cui si accenna, seppur di sfuggita, all'argomento.

Mi addentro invece in un'altra domanda sollevata da Arsenio:
"...ma poi la misericordia cosa è???..."

Questa è una questione che ho particolarmente a cuore.
"Misericordia" è una parola latina composta derivata da "miserum" ovvero "pietoso" ("miserum" deriva da "misereo", da cui anche "Miserere" cioè "Abbi pietà" (Sal 50)), ma anche "povero", "umile" e "cordis", ovvero "del cuore".
Dunque "misericordioso" è chi usa la pietà del cuore, chi ha il cuore dell'umile e lo spirito del povero.

Cosa vuol dire?
Quando per la prima volta mi hanno indicato quest'etimologia ho pensato subito a certe comunità dell'interland napoletano, dove si vive in condizioni disagiatissime... eppure proprio la contigenza cementa i rapporti e fortifica la comunione, cosicchè ognuno produce il suo sforzo per la collettività, condivide il poco che ha e si prende cura anche dei figli altrui come fossero i propri.
D'altronde ci sarà un motivo per cui l'uomo da millenni si organizza in comunità!

A questo punto mi chiedo se sto travisando il valore di questo termine in riferimento al cristianesimo. Allora apro il Vangelo e... sorpresa:

"Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli."
"Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia."

(Mt 5,3-12)

Ok, siamo ancora in carreggiata.
La seconda beatitudine sottilinea infatti proprio la contagiosità "virale" della Misericordia di cui parlavo un attimo fa.
La prima resta un po' più criptica al momento, ma preferisco affrontare la questione del Regno dei Cieli in un post dedicato.
Per ora ci basti sapere che il Padre, per bocca di Cristo, promette qualcosa che suona come una ricompensa a chi è misericordioso (ovvero "chi ha lo spirito del povero").

Credo che questo sia l'errore più frequente e macroscopico della Chiesa Cattolica: dimenticare lo "spirito del povero", ovvero la "Misericordia".

Esiste un divario stridente tra i cosidetti "preti di strada" e le alte gerarchie del clero.
Personalmente sono convinto che ci siano stati Santi uomini di Chiesa che, pur vivendo nell'agiatezza, non hanno smesso di preservare intatto il loro "cuore dell'umile", tuttavia mi pare ingiustificabile che degli uomini consacrati a Dio siano preposti ad occuparsi esclusivamente delle finanze vaticane: lascino questo compito ad altri!

E' vero, come dice Arsenio, che bisogna concentrarsi sulla luna (ovvero Dio) e non sul dito che la indica (ovvero la Chiesa).

Certo sarebbe più semplice se il dito puntasse nella direzione giusta...

2 commenti:

  1. Il Vecchio Testamento pur presentando un Signore piuttosto vendicativo - bisognerebbe però leggerlo con le categorie storiche e teologiche di quel tempo e di quella cultura - rivela anche che è Dio di misericordia, tenerissimo come solo una madre o un innamorato pazzo possono essere. Non è un caso che il termine ebraico per misericordia parla di "viscere di misericordia" e fa riferimento al grembo materno: accogliente, protettivo, che dà vita. Termini questi che possono, a mio parere, ben illustrare come il perdono agisca sul perdonato e come, paradossalmente, agisca egualmente su chi perdona.

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  2. Non ho capito se vale come "imprimatur", ma mi accontento lo stesso :-D:-D:-D

    Tieni presente che questo è un post vecchiotto, quelli aggiornati li trovi alla pagina principale del blog
    http://quidveritas.blogspot.com

    Prometto una guida a breve per scaricare i filmati da YouTube ;-)

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