24 gennaio 2009

[QEV] Il Valore di Kakà

Prima giornata del girone di ritorno della ex serie C1/B, che ora mi pare si chiami Lega Pro qualcosa: il Sorrento, che arranca a metà classifica, gioca in casa contro la Virtus Lanciano, che naviga invece in cattive acque.
Accanto a me, in tribuna, una coppia di giovani zii che ha approfittato del sole tiepido per portare allo stadio il nipotino di 4 o 5 anni.

Mentre i giocatori rientrano nello spogliatoio a fine riscaldamento la zia chiama a se il bimbo - che intanto era corso alla ringhiera per vedere più da vicino cosa facevano quei signori con il pallone - e gli spiega con premura:

"Tu devi diventare calciatore, a zia.
Non ti mettere in testa di fare altri sport brutti da femminucce come la ginnastica, la danza o il nuoto.
Ma nemmeno l'avvocato o il dottore.
Tu devi diventare calciatore, che così fai un sacco di soldi e ti trovi pure una bella velina.
Però poi non fare come Kakà: se ti danno tanti soldi, tu dici sempre di si.
Hai capito, a zia?"

Il bambino annuisce, non molto convinto.

Ognuno è libero di trasmette i principi ed i valori che ritiene opportuni, sia ben chiaro.
E' solo che per un istante perfino a me, che notoriamente non sono milanista, mi è venuto da impugnare Kakà come esempio di lealtà e di attaccamento alla maglia.
Poi mi sono trattenuto perchè nell'attaccamento, pur lodevole, di Kakà c'è sicuramente una componente di interesse: se il Milan scendesse in serie C, con stipendi da serie C, Kakà prenoterebbe il primo volo per Dubai.

Mi viene in mente il discorso qualunquista d'occasione: il calcio è diventato un business ed ha perso la componente di genuinità.
Ma non è che altri sport siano più autentici: nel ciclismo da anni nelle corse a tappe è "previsto" il blitz della finanza, con tanto di arresto del medico di turno, ritiro dei corridori, etc. etc.
Perfino nel mio amato nuoto, che oggi scopro essere da femminucce, c'è stato l'avvento di quel doping autorizzato che sono i nuovi costumi, e parallelamente ferve un fiorente mercato di integratori ed altre porcherie appena al di qua del limite - estremamente aleatorio - del proibito.

Perchè continuiamo ad associare lo Sport ai Valori?
Da cosa ci deriva questa convinzione?
Dal fatto che dopo la partitella del venerdì tra colleghi, poi si vada a mangiare la pizza?
Ma non sono forse quelle persone portatrici di Valori, più che lo Sport che li accumuna?

Mentre rifletto su tutto questo Margarita del Lanciano calcia una punizione straordinaria, con palla che scavalca la barriera, si appoggia al palo e dolcemente rotola sul fondo della rete del Sorrento.
Poi mette il dito in bocca e corre verso lo sparuto gruppo di tifosi della sua squadra.

Sto per alzarmi in piedi ed applaudire, perchè un gesto tecnico del genere merita ben altri palcoscenici, ma mi anticipa lo zio al mio fianco, al grido di: "Il dito non lo devi mettere in bocca, ma in culo".

E subito dopo il bimbo gli fa eco: "L'allenatore è uno stronzo".

2 gennaio 2009

[VM] 2009

Del 2008 appena concluso, percepito nelle ossa come transumanza di bufali, come aratro che rivolta la coscienza alla stregua di terra per la semina, dovrò tenere a mente l'insegnamento che non esiste forza più devastante dell'Infelicità negletta.

Per il 2009 mi aggrappo in arrampicata ad una Benedizione straordinaria per sinteticità e polivalenza:

Dio ci benedica e ci protegga,
su di noi faccia risplendere il Suo Volto

(Num 6,24-25)

Nella duplice valenza della locuzione "su di noi" ("dall'alto" / "sopra il nostro corpo") racchiudo il mio augurio di essere lucertola che si crogiola sulla pietra e l'invito a farci specchio che trasmette la luce di cui gode.

Auguri!!!