28 novembre 2010

[WV] Lettere dall'entroterra

C'ho messo un po' a capirlo, poi ci sono arrivato: Genova è entroterra.

Non basta la cornice per fare il quadro, né basta il porto per dire una città "di Mare".

Semplicemente, a un certo punto della sua storia, Genova ha deciso di voler somigliare di più a Torino e a Milano; aspirante velina, voleva essere anche lei capitale del Nord.
Allora ha deciso di strapparsi il Mare.

Non come si strappa un foglio scarabocchiato, però.
Come si strappano le lettere scritte da adolescenti, piuttosto.


Visualizzazione ingrandita della mappa

Un porto chiuso come un cerchio, dal quale entrano ed escono navi chissà con quali acrobazie, magari saltando la scogliera come nella scena finale di Free Willy.
Da Foce a Fiumara una strada sopraelevata che esclude il porto dal resto della città, nascondendolo tra i pilastri giganti ed i guard rail.
A Cornigliano l'imponenza delle acciaierie.
Sestri Ponente, stretta in una morsa tra aeroporto e cantieri.

La diga da Pegli a Voltri, prova schiacciante.

Oltre quattro chilometri di blocchi di cemento posizionati ad un miglio dalla costa, a proteggerla principalmente dalla possibilità di un orizzonte sconfinato che, percorso tutto con lo sguardo, porta fino all'ombra della Corsica.
Evidentemente un richiamo troppo molesto.

Un gozzo lasciato a marcire oltre il cancello sgangherato di un giardino.
Ecco l'immagine che porterò via da Genova.

2 commenti:

  1. Eh... sei mai stato a Vesima? A contare le 3,4,7 tonalità di blu che ha il mare di fronte a Punta Nave? Hai mai respirato gli spruzzi delle mareggiate al Capo di Santa Chiara (e tralascio il troppo famoso, troppo banale Boccadasse)? Mai stato a scaldarti la faccia al sole invernale sotto la statua di Garibaldi allo scoglio dei Mille a Quarto? Fatto mai due passi sulla passeggiata di Nervi, magari sotto il cielo macaioso e grigio dello scirocco autunnale?
    Sposta un po' quella foto di Goggle Maps verso ponente, verso Vesima appunto, o verso levante, da Corso Italia a Capolungo e sta sicuro che il mare lo troverai. Anche coi gozzi che gozzano, che fanno il loro dovere di barchetta da pesca, coi pescatori rugosi che vi ciondolano sopra a contar palamiti. Il meglio sarebbero le scogliere di Pontetto e del Fontanino, che però, essendo nei comuni di Bogliasco e di Pieve Ligure, a essere pignoli non sono Genova.
    La Corsica a livello del mare non si vede da Genova, diga o non diga; bisogna arrivare almeno a Ceriale, più facilmente a Cervo e a Sanremo per vederla dalla spiaggia.
    Sulla Sopraelevata, Cornigliano e Sestri, sono d'accordo con te. Anche su Sampierdarena che tu non citi, e pensa che mio padre negli anni Trenta-Quaranta faceva il bagno dove adesso c'è Lungomare Canepa...
    Ma fìdati, il mare c'è ancora, a Genova. 35 km di costa cittadina non sono stati distrutti proprio tutti, una buona metà grazie a Dio è rimasta "mare". Per quelli che amano gli ombrelloni sulla spiaggia in estate e per quelli come me che preferiscono gli scogli in inverno. Ce n'è per tutti, di mare, a Genova.
    Salutami la tua affascinante Napoli.
    Gianni

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  2. Ciao Gianni,
    grazie per il contributo e per le località che segnali: quelle di levante le conosco e ne sono rimasto affascinato, quelle di ponente cercherò di visitarle nel resto della permanenza qui.

    Dal post forse non passa - ma ti assicuro che c'è - un profondo dolore per il fatto che il cuore, il centro nevralgico, quello nella foto di Google Maps per capirci, della più grande Repubblica Marinara della storia si sia "ritirato" dal Mare per concentrarsi su affari di Terra.
    E' un segno dei tempi anche questo.

    Ma in nessuno modo intendevo dire che non ci sia bellezza da queste parti, non solo nelle località che tu indichi, ma anche nello sfarzo e nell'eleganza del centro stesso.

    PS Sabato sera sono salito a Castelletto, appena sopra il centro, e da lì ho goduto di un tramonto fantastico su tutto l'orizzonte!!

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