21 novembre 2010

[QEV] Sopravvento

Nessuno lo chiede - lo so - eppure rispondo lo stesso.
Com'è che le storie che racconto quissù finiscono sempre per essere scabrose, i personaggi ispidi, il tono dimesso come un accordo in minore.

Corso minimo di orografia.
Prendiamo l'Adriatico.
C'è una costa, quella italiana, che è una spiaggia pressoché ininterrotta da Ostuni a Venezia ed un'altra, quella su cui affacciano i paesi slavi, rocciosa e frastagliata.
Questo è un effetto del fatto che l'Adriatico è esposto a vento da Nord / Nord-Est (la bora), che sposta le masse sabbiose da una riva all'altra.

Il posto dove sono nato, invece, è esposto ai venti da ponente.
La costa dove sono cresciuto costringe a contorsionismi da acrobata il bagnante.
Il Mare combatte contro la roccia cruda, la rosicchia, la impatta con violenza, solleva schizzi e rilascia salsedine.
La Roccia resiste, arretra, si scava, si sgretola, frana.

Fossi nato a Riccione scriverei romanzi Harmony, se capite quello che voglio dire...

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