15 gennaio 2008

[VM] Solidarietà incongrua

Non serve la laurea, bastano un paio di lezioni di analisi e geometria, quelle di inizio corso.
Per essere CONGRUE due entità devono essere in qualche modo accumunabili tra loro.

Poi possiamo introdurre dei distinguo, parlare di relazioni di equivalenza, di trasformazioni isometriche, di aritmetica modulare, di quel che ci pare.
Ma sempre due entità CONGRUE saranno in qualche modo accumunabili tra loro.

Questo avevano scritto i 67 professori dell'università "La Sapienza" al proprio rettore: la lectio magistralis di Papa Benedetto XVI sarebbe stata un evento INCONGRUO con l'inaugurazione dell'anno accademico della loro università.
Ovvero: non c'è relazione tra una lezione di alta teologia - materia che, come riporta il prof Cini, da secoli non è oggetto di insegnamento nell'università pubblica italiana - e l'inizio dell'anno accademico, momento in cui si fa il computo dei traguardi raggiunti e si traccia la rotta per gli obiettivi futuri; sono due cose non accumunabili tra loro.

Un triangolo è INCONGRUO da un quadrato, senza con ciò asserire che l'uno è più bello, più giusto o preferibile in alcun modo all'altro.

Una volta un professore universitario - piccato per la riduzione delle ore di lezione dovuta al cosiddetto "nuovo ordinamento" - ci spiegò la differenza tra un insegnante ed un professore: il primo insegna, il secondo professa.
Figurarsi se 67 suoi colleghi usavano a casaccio una parola, peraltro così importante e significativa!


Ma c'è anche un altro termine che ultimamente sento spesso e che mi lascia inquieto: solidarietà.

Tutti testimoniano solidarietà.
A Mastella, a Berlusconi, al Papa.

Solidarietà ha la sua radice in "solidus" e dovrebbe indicare appunto l'atto di rendere stabile, non vacillante.
Mi sembra che nessuno dei suddetti abbia di questi problemi (neanche Mastella, mi ripeto...).
Inizio a pensare che si esprime solidarietà non per puntellare la posizione dell'altro, ma per cercare di far sentire - tra le urla generali - la propria.

Questa è una "solidarietà" che nulla ha a che fare con il suo reale significato.

Questa è solidarietà incongrua.

6 commenti:

  1. non ancora letto il post con attenzione...
    ma voglio segnalare questo link...

    http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=16293

    registrato da "radiomaria"...

    RispondiElimina
  2. Purtroppo il link segnalato da Zulin non è visualizzato correttamente - il colmo da un programmatore web!
    :D:D:D

    Credo che si tratti di questo, che non ha bisogno di commenti aggiuntivi...

    RispondiElimina
  3. io sono incongruamente solidale a Mastella.... come tutti d'altra parte :D:D:D:D ihihihih

    RispondiElimina
  4. Girovagando in rete ho trovato l'etimologia di solidarietà in senso più ampio (cito testualmente) :
    "In fisica meccanica e nella tecnica in genere, il termine solidale designa un collegamento rigido fra parti. Nel diritto si parla di obbligazioni in solido, che indica il modo d'essere di un rapporto di obbligazione che lega il "destino" di un individuo a quello degli altri individui uniti da tale vincolo. Per estensione ricaviamo il significato sociale di "vincolo di fratellanza, coesione sociale, reciprocità ecc.""

    Anche se quoto in pieno la tua affermazione:

    "Inizio a pensare che si esprime solidarietà non per puntellare la posizione dell'altro, ma per cercare di far sentire - tra le urla generali - la propria.

    Questa è una "solidarietà" che nulla ha a che fare con il suo reale significato."

    Penso che tutti coloro che la manifestano in questo modo, si nascondano dietro il significato che essa assume in diritto.

    Ciao

    RispondiElimina
  5. Ecco, caro Raf, tu sei incongruamente solidale nell'accezione che riporta Blackdog... nel senso che tu e loro dovete fare la stessa fine...
    hauhauhauhauhauah!!!

    RispondiElimina
  6. se continua cosi.... gli faccio na statua a Clementino... no... forse non ce ne sarà bisogno... ci penserà Silvio :D:D:D

    RispondiElimina