30 ottobre 2007

[WV] Kurdistan, USA

Di poche ore fa l'ennesima agenzia stampa che riporta di scontri in Kurdistan.
Ennesima guerra presentata come azione anti-terroristica contro il PKK, a cui è stato ritagliato il ruolo di Milosevic-Bin Laden-Saddam di turno.

Fino a qualche anno fa per gli americani i curdi erano l'etnia vittima degli accanimenti di Saddam, con tanto di sicurissimo - a loro dire - uso di armi chimiche, e dunque era indispensabile bombardare di democrazia l'Iraq.
Allora sembrava naturale ipotizzare la nascita di una nazione curda, come successo già per Israele prima e per la Bosnia Erzegovina poi, passando per le numerose scissioni dall'ex Unione Sovietica.

Oggi invece c'è l'alleanza con la Turchia da salvaguardare, perché si tratta di una testa di ponte strategica dal punto di vista politico per i rapporti che mantiene con l'Iran e dal punto di vista logistico per le truppe militari presenti in Iraq.
E allora ok, per gli americani va bene che i turchi invadano la regione curda in Iraq con l'esercito e facciano piazza pulita.

Ecco questo vorrei chiedere alla signora Rice:
Cosa distingue la morte per bombardamento da quella per armi chimiche?

Qui si trova una puntata di Report che parla delle rivoluzioni di velluto... io la ritengo interessante, o agghiacciante, a seconda dei punti di vista...

Nessun commento:

Posta un commento