28 gennaio 2011

[PIF] Una donna forte - diapositiva 1

Pare che uno scrittore debba  avere chiaro il quadro generale dell'opera prima di approcciare alla scrittura.
Io - che scrittore non sono - mi prendo il lusso di iniziare qui un racconto del quale
non so ancora come va a finire, chi sono i personaggi e  nemmeno se avrò voglia di scriverlo tutto.

Conto di svilupparlo strada facendo, preferibilmente con l'aiuto ed il supporto di voi che leggete.




Quello appeso alla grande, pallida lavagna luminosa sulla parete di fondo dello studio non è un Chagall in bianco e nero, è bene precisarlo.


Non vale neanche la pena di scomodare il "Trattato di Ecografia in Ostetricia e Ginecologia" dell'eminente professor Van Dikesmann, che dal ripiano intermedio della libreria in noce scruta arcigno i pazienti, forte dell'imponenza delle sue oltre settecento pagine.

"Epatosplenomegalia" recita un paragrafo che discute di fegati e milze cresciuti oltre misura.
"Microcefalia" si spiega altrove, corredando il testo con fotografie di persone con la testa che sta al resto del corpo come il punto sta al resto della lettera "i".
Alla fine c'è pure un'appendice di disegni, e tra di essi alcune sezioni di cervello su cui progressivamente si estende un'area rossa: "Tipologie di encefalite".

Guardo l'ecografia appesa alla lavagna e sfoglio mentalmente il libro.
Capitolo "Diagnosi", paragrafo "Malattie infettive congenite": Toxoplasmosi.

Facile come nei gialli alla tv, in cui quello con la faccia truce, nonostante non abbia dato adito ad alcun sospetto per tutto il film, alla fine si scopre essere l'assassino.
Tutto scritto, tutto spiegato nel librone, tutto discusso nei seminari, tutto sviscerato nelle scuole di alta formazione, tutto analizzato nelle convention, tutto certificato dagli attestati che, insieme alla libreria in noce, completano la parete laterale.

In quarta di copertina del librone c'è la foto del professor Van Dikesmann.
La ricordo bene per averla usata ora come bersaglio ora come immagine sacra durante gli studi universitari.
Si tratta di un anziano omino olandese dalla folta barba bianca e dagli occhi intensamente azzurri.

Nonostante la sua mole, il libro non è completo, Professore.
Esattamente manca la parte in cui avrebbe dovuto spiegare all'allora aspirante medico come dire alla giovane mamma che il suo nascituro - se mai fosse riuscito a nascere - sarebbe stato malforme.
Ma forse lei, a dispetto della sua cultura enciclopedica, nella stessa situazione se la sarà cavata con uno sguardo comprensivo ed una lisciata di barba...

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