6 dicembre 2009

[QEV] Ad ventum - I

Con colpevole ritardo dovuto al periodo di migrazione che sto attraversando, intraprendo il percorso di avvento.
"Intraprendo il percorso", perché "avvento" non è attesa statica di qualcosa che deve accadere, bensì ricerca, moto verso di essa - "ad ventum", verso la venuta, per l'appunto.

Senza fissa dimora - Abramo


75 anni, di cui molti impiegati a risalire l'Eufrate, dal delta fin quasi alla sorgente.
75 anni, in testa alla carovana e scirocco sulle spalle.
Alla fine piantammo le tende in Siria, ad Haran.
Zona verde e lussureggiante, riposo dei cammelli e della membra.
A mio padre sembrò un buon posto in cui morire, a me parve quasi una nuova patria.
"LEKH LEKHAH"
Vai, vattene, per la tua strada.

Allora giù fino al Giordano e lungo di esso.
L'altopiano di Betel, il verde abbagliante, rigoglioso.
Ringrazio Iddio, offro sacrifici, innalzo un altare.
Staremo qui, qui costruirò la mia discendenza.
"LEKH LEKHAH"
Vai, vattene, per la tua strada

La carestia improvvisa, e allora di nuovo in marcia, stavolta verso l'Egitto.
La gloria di quel regno e l'abbondanza del Nilo.
I rapporti difficili con i funzionari ed il Faraone.
L'oltraggio a mia moglie, scelta come concubina.
"LEKH LEKHAH"
Vai, vattene, per la tua strada

E di nuovo indietro, poco più giù di Betel, al querceto di Mamre.
Segni, presagi, promesse, fino all'Alleanza.
Stavolta ci siamo.
"LEKH LEKHAH"
Vai, vattene, per la tua strada

Gherar, terra dei Filistei.
Sara, ormai avanti negli anni, sterile da sempre, miracolosamente incinta.
Isacco nato senza gemiti, con un sorriso.
Questa è la casa che ho cercato negli anni.
"LEKH LEKHAH"
Vai, vattene, per la tua strada

Alla sera siedo all'ingresso della tenda e stendo i piedi verso il fuoco.
Riconosco su di essi grani di sabbia di differenti deserti, fanghi di molti fiumi, piaghe scavate sui passi di montagna.

Non lascio in eredità castelli, palazzi o mura.
La mia Casa sono stati i miei piedi, essi saranno eredità per la mia discendenza.
Possa ricevere ognuno di loro gli stessi piedi, capaci di reagire prima del cuore e della mente quando il vento di "LEKH LEKHAH" soffia più forte.

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