2 marzo 2011

[VM] Buon compleanno - 4

Articolo 4

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Dovessi scegliere un aggettivo per quest'articolo, direi bilanciato.
Tanto deve impegnarsi lo Stato a mettermi in condizione di lavorare quanto io devo ricambiare facendo progredire la società.
Mi sembra il Padre Nostro quando dice "Rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori".

Se non mi interessa lavorare o se sono incapace di farlo in maniera utile per gli altri, neppure lo Stato ha vincolo di tutalermi in alcun modo.
Lo si spieghi ai disoccupati organizzati - no, vendere cd pezzotti di Gigi D'Alessio non contribuisce in alcun modo al progresso della società...

Allo stesso tempo lo Stato si impegna a dare piena occupazione a chi abbia intenzione e capacità da spendere nell'interesse comune.
Come si concilia questo precetto con la smania di esternalizzazione che ha preso tutte le pubbliche amministrazioni è un mistero che non riesco a chiarire!

Ultima nota, alla quale tengo enormemente: il problema principale dell'amministrazione della cosa pubblica in Italia è, a mio modesto avviso, la mancanza di metriche che permettano di misurare oggettivamente ed indiscutibilmente la bontà dell'operato degli amministratori.

Eppure questo articolo ce ne offre una evidente: il tasso di disoccupazione.
Chi durante il suo mandato abbia concorso in qualsiasi modo e con qualsiasi responsabilità, a fronte di qualsiasi evento catastrofico, a far innalzare il tasso di disoccupazione dovrebbe avere il buon gusto ( o il pudore, chiamatelo come vi pare ) di evitare di ricandidarsi a qualunque incarico pubblico - oltre che di chiedere diversa cittadinanza, AVENDO GIA' AGITO CONTRO COSTITUZIONE.

Nessun commento:

Posta un commento