17 settembre 2010

[POST-IT] Forza Vesuvio

La verità è che siamo troppi.

Vista dal satellite, Napoli è una purea di case indistinte, vomitata da Pozzuoli a Castellammare, colata lungo le pendici del Vesuvio - fin dove la geologia del monte permette l'abusivismo - ed infossata in quel budello - in altre epoche floridissimo - che è l'agro Nocerino-Sarnese.


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Roma è recintata dal raccordo anulare e, a ben vedere, all'interno di esso esistono ancora (...per poco...) zone scarsamente popolate.
Genova, nonostante sia compressa tra mare e montagne, va da Voltri a Nervi, punto.


Napoli città non esiste, mi pare fin troppo ovvio.
Serve una targa per spiegare che qui essa finisce ed inizia San Giovanni a Teduccio, Secondigliano, Pianura perché mai se ne avrebbe percezione altrimenti.
E questo accade nonostante le asperità dei crateri dei Campi Flegrei, le impervie dei Camaldoli e la stoica - oserei dire romantica - volontà di preservare il bosco di Capodimonte (a ridosso del quale è stato costruito l'aeroporto, ovviamente).

Non riporto qui le classifiche mondiali di densità demografica, che peraltro tengono conto delle sole case regolari, naturalmente.
Mi basta, invece, per strumento di misura l'esclamazione di un'amica di Castellammare, di ritorno da un breve viaggio in provincia di Udine:
"Incredibile... si può vivere più larghi di così!!".

E' chiaro che, come conseguenza, ciò che altrove sarebbe patrimonio di "tutti-pochi" qui è patrimonio di "tutti-molti": pertanto è meno mio e più degli altri, il che fomenta l'atteggiamento di abuso di ogni specie di bene pubblico.
Se - come ritengo - "Camorra" è prima di tutto un modo di approcciarsi al problema quotidiano della sopravvivenza e solo in seconda battuta un'organizzazione di persone con gerarchie e riti iniziatici da telefilm, allora è in questo humus che essa affonda le sue radici.
Senza risolvere questo nodo, se anche venissero arrestati tutti e trenta i superlatitanti, altri trenta se ne troveranno, pronti a subentrare (naturalmente questo Maroni, per estrazione geografica e politica, non può saperlo...)

Come se ne viene fuori?
Soluzione 1) Abbattimento sistematico ed immediato di ogni abuso edilizio, ripristino ferreo dei piani regolatori, moratoria perenne di ogni forma di condono (...e non mi pare proprio si vada in questa direzione...).
Soluzione 2) Proponetela voi...
oppure
Soluzione 3) Quella proposta dagli elettori dell'attuale Ministro dell'Interno:

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