14 giugno 2009

[QEV] Ubi est Veritas?

Del TG di stasera conserverò l'amara conferma che il compito di spiegare il Decreto Legge sulle intercettazioni non spetta ad un giornalista imparziale e preparato, ma all'eloquenza di Di Pietro ed alle parole illuminanti di Gasparri.
In base alla più servile delle applicazioni della "par condicio", il giornalista -pur imparziale e preparato - non deve fare altro che appostare l'onorevole di turno e mettergli il microfono a portata di demagogia.

Al di là della critica sullo stato del sistema informativa italiano, mi preme sottolineare la scomparsa del Fatto ed il sopravvento dell'Opinione: l'operato della Magistratura, i moniti dell'Unione Europea, lo stato dell'economia fotografato dalla Banca d'Italia.... tutto pare potersi dire e contraddire e smentire pur di avere la ribalta nel teatrino politico.


"Che cos'è la Verità?" vado domandandomi da anni, senza aver ancora trovato una risposta decente.
Sono certo, però, che Verità non è coltello, che espone lama ed impugnatura, ma pietra d'angolo, buona per costruirci su ogni lato.

Credo che uno Stato moderno debba custodire gelosamente una matrice di Verità incontrovertibile, un fuso con cui ricucire il tessuto sociale, quando questo si presenta lacero e consunto.

Dicono che quella matrice sia la Carta Costituzionale, su cui i governanti giurano, e che rappresenta l'insieme dei valori che tengono insieme lo Stato.
Dicono...

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