31 maggio 2009

[QEV] Angeli e Demoni

A distanza di una settimana dalla visione del tanto pubblicizzato Angeli e Demoni, torno sulla domanda che mi è venuta in mente più volte durante la proiezione:

Come si fa ad estinguere la Chiesa?

Il metodo proposto nel film mi sembra piuttosto rudimentale: l'eliminazione fisica dei cardinali riuniti in conclave, benchè di forte impatto mediatico, ha il limite di trascurare i milioni di fedeli e di esponenti del clero sparsi altrove per il mondo.

Immaginare che vengano tutti sottoposti a Persecuzione - così come avviene quando si rovesciano i governi militarmente - sarebbe, oltre che inverosimile, anche controproducente: ce lo insegna la Storia, in cui la Chiesa stessa ha assunto di volta in volta il ruolo di vittima o di carnefice.

Un modo più sottile ed efficace di estinguere la Chiesa è proporre modelli di successo basati su antivalori: l'Arroganza di un calciatore affermato, l'Incoerenza di un politico che cambia continuamente schieramento, la Superficialità con cui un tronista sceglie la concubina come al mercato delle vacche.

(Ribaltando il discorso, appunto qui una piccola provocazione:
Chi dovrebbe proteggere i cittadini dal trionfo degli antivalori?
Chi si fa custode della Morale di un Popolo?
Le Leggi? L'Auditel? La Chiesa?)


C'è da chiedersi dunque: di che strumenti dispone la Chiesa per non lasciarsi sfinire da questi "anti-modelli"?

A guardar bene gli arnesi sono gli stessi usati duemila anni fa: Uomini e Spirito (non a caso il post è scritto nel giorno di Pentecoste).

Occorrono Testimoni Autentici - particolarmente laici, mi sento di dire - in grado di fronteggiare senza alcun imbarazzo la deriva della Morale comune.
Occorrono Angeli, pur molto terreni, che riescano ad arginare l'orda di Demoni scatenati.

Com'era in principio, ora, e sempre...

3 commenti:

  1. prenderò spunto dai tuoi consigli ....

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  2. olà pablito,
    a miei occhi nella tua considerazione c'è una contraddizione...nemmeno troppo lieve.
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    C'è da chiedersi dunque: di che strumenti dispone la Chiesa per non lasciarsi sfinire da questi "anti-modelli"?
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    Il punto è dove collocare la "CHIESA". Tra i modelli....o tra gli anti-modelli???....dipende dall'approccio:

    Un approccio parziale che considera chiesa la capacità di un parroco di "fare" comunità...o il sacrificio della propria vita da parte di un missionario in un villaggio africano....può senza dubbio issarla a modello di riferimento.
    Uno sguardo più attento....magari più informato, porta a fare considerazioni completamente opposte. Non sto qui a citare.....ma di anti-modelli riconducibili alla chiesa stessa...ce ne sono troppi.

    Arrivo alla contraddizione.
    La scarsa cultura, la poca informazione, l'assenza di modelli "positivi" di riferimento porta a considerare come un valido riferimento anche Costantino & Co. E qui la chiesa non ci entra.
    In una condizione ribaltata di maggiore coscienza/informazione/cultura non basterebbero i "testimoni" coprire tutta la m***a.
    Il problema, a mio modo di vedere, è altrove: la rivoluzione va fatta prima dentro. Ma questo non è possibile....lo so io....e lo sai pure tu

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  3. Caro Ska, senza voler ritornare su argomenti già discussi - sui quali peraltro sono piuttosto d'accordo con te - voglio solo chiarire che per Chiesa con la "C" grande intendo quella che discende dallo Spirito, il cui compito è esclusivamente annunciare il Vangelo.
    Questo considero modello.

    La frase che hai riportato, leggila come "di che strumenti dispone la Parola per non lasciarsi sfinire da questi "anti-modelli?"

    Purtroppo la distanza tra Chiesa e chiesa è evidente, e per colmarla - come dici tu con straordinaria sintesi - "la rivoluzione va fatta prima dentro..."

    "...se stessi", aggiungo io.

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