Nelle feste natalizie, complice l'influenza, ho fatto una vera scorpacciata di cinema, attingendo al filone demenziale (Natale in crociera, Vita smeralda), alla commedia italiana (Il 7 e l'8, Mi fido di te), al thriller(The interpreter), al cinema d'azione (Training day), fino al genere drammatico/esistenziale(La cena per farli conoscere, Uno su due, Cento chiodi, La ricerca della felicità).
Senz'altro ne ho visti di molto coinvolgenti - non potrebbe essere altrimenti, con attori del calibro di Denzel Washington ed Ethan Hawk in Training day, e di Nicole Kidman e Sean Penn diretti da Sidney Pollack in The interpreter...
Senz'altro Cento chiodi e La ricerca della felicità offrono grandi spunti di riflessione.
Eppure è come se nessuno di essi mi avesse soddisfatto completamente.
Così sabato sera - pioggia, spazzatura e luminarie intermittenti - mi sono fiondato al cinema a vedere Bianco e Nero di Cristina Comencini con Fabio Volo, Ambra Angiolini, Aissa Maiga.
Più ci rifletto su, più realizzo che è un ottimo film.
La storia ruota intorno all'adulterio (cfr. [QEV] Tradimento ed adulterio) consumato da Carlo (Fabio Volo) e Nadine (Aissa Maiga) nei confronti dei rispettivi coniugi, Elena (Ambra Angiolini) e Bertrand (Eriq Ebouaney).
Il tema dell'adulterio - sviluppato in maniera originale, e non aggiungo altro per non rovinare la visione a nessuno - si intreccia con una riflessione straordinariamente lucida e per nulla ipocrita - è questa la rarità - sul razzismo.
Elena lavora in un'associazione umanitaria che chiede aiuto per l'Africa; ma lo fa con l'atteggiamento subdolo di chi deve farsi perdonare l'avere in casa la cameriera nera col grembiule bianco.
(Per qualcuno questa figura presente nel film è anacronistica... per me è una chiara citazione - si pensi, ad esempio, a Mami di Via col vento - che però ben raffigura il folto stuolo di filippine, polacche, ucraine, che operano mansioni similari ai giorni nostri).
Nadine è un'africana emancipata che lavora all'ambasciata del Senegal, altrettanto stufa dell'ipocrisia dei bianchi e di "sentire parlare dell'Africa che muore di fame".
Chi di loro è razzista?
E' razzista chi chiama l'altro bianco o nero o negro o di colore?
Riportando un commento di Skarabeo su di un post passato: "Allora qui la questione diventa un altra....sei sincero???.....o mi prendi per il culo????"
Cosa è il razzismo? Un atteggiamento, una parola, uno stato d'animo?
E' forse più razzista chi si fa vanto apertamente di essere superiore alle altre genti rispetto a chi si rivolge loro ostentando disponibilità ed amorevolezza, ma considerandoli in cuor suo tutti indistintamente sfortunati per nascita?
Esiste una razza o un continente "meno fortunato" o esistono persone di qualunque etnia e popolazione che vivono in maniera meno agiata?
L'unica risposta che mi sento di dare è una battuta del film: "Nella vita non è tutto bianco o nero... esistono le sfumature".
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