Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Sull'eguaglianza davanti alla legge si è detto e stradetto negli ultimi anni, tanto da far passare in secondo piano il discorso sulla "pari dignità sociale" tra cittadini, che invece è altrettanto importante.
In Italia non può accadere che i tempi di erogazione di un servizio pubblico, le sue modalità o la sua qualità possano variare da cittadino a cittadino.
Dalla durata dei processi agli accertamenti fiscali, dalle procedure fallimentari all'accettazione di richieste di condono, dal posto all'asilo per un bambino al ricovero in ospedale per un anziano tutto è obbligato a procedere in maniera paritaria tra cittadini di ogni estrazione sociale.
Se così non succede, allora siate certi non vi trovate in Italia.
Il secondo comma, per certi versi, deroga addirittura il primo.
I cittadini sono uguali davanti alla Legge e hanno pari dignità sociale MA alcuni sono "più uguali degli altri": la Repubblica - ovvero l'insieme delle persone che si definiscono Italiane - si impegna infatti a rendere concreta quotidianamente questa eguglianza, favorendo non i cittadini più influenti o più benestanti, ma quelli che si trovano in condizioni di disagio sociale o economico.
E su questo comma - scusate - ma non riesco a dire altro senza scadere nella volgarità...
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