19 marzo 2011

[QEV] Tu, Altrui - II

Provvidenzialemente questo post,
che avevo pensato da tempo,
esce il giorno dlla festa di San Giuseppe

Dalla finestra dell'albergo filtra la luce gialla di una luna piena come un melograno.
Dei due pellegrini nel letto uno è disteso, illuminato soltanto in un angolo di faccia ed uno spigolo di barba.
L'altra si è appena seduta di scatto, la fronte madida, le palpitazioni che scuotono il torace.

"L'hanno preso."
Silenzio.
"Yosef svegliati, l'hanno preso.
Dobbiamo andare."
"...chi hanno preso?..."
"Gesù.
L'hanno preso.
Lo sento qui, come una spina che punge sul cuore."

L'uomo apre gli occhi e lentamente si solleva per sedersi accanto alla donna.
Con la mano callosa le accarezza il viso.
"Calmati, è stato un brutto sogno.
Nostro figlio sta benissimo, la gente lo ama: l'hanno accolto come un re pochi giorni fa..."
"...a me punge qui, sempre più forte..."
"Sdraiati e riposati, domani troviamo un medico - ci sono tutti i migliori qui in Città".

Mentre la donna fa per stendersi, nella stanza si sente dire con un soffio di voce:
"Alzati, prendi con te..."

L' uomo cambia espressione, improvvisamente si è scrollato di dosso il torpore.
"Miriam, ripeti..."
"Non ho parlato io, Yosef".

Intanto l'uomo è già in piedi e si sta vestendo.

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