Visto anche l'apocalittico 2012.
Effetti speciali molto curati - vedi la famosa scena dello tsunami che travalica l'Himalaya - e trama assai poco credibile - vedi la corsa in sottoveste di uno dei personaggi sul ghiacciaio tibetano.
Eppure se ne fa un gran parlare, si scrivono libri, si riesumano teorie cospiratorie e culture millenarie.
Sfilo dallo scaffale "Vita di Noè/Noah - Il salvagente", traduzione dall'ebraico ad opera di De Luca, e ne riporto la quarta di copertina:
"La fine del mondo è già accaduta.
E' descritta nel primo e non nell'ultimo libro sacro,
dura pochi versi del capitolo sesto di Genesi/Bereshìt.
Il creato si disfa sotto la più schiacciante alluvione."
Davvero De Luca ci guida tra quelle pagine che trasudano acqua da ogni Parola, acque che si abbattono dai cieli e acque che si gonfiano dalla terra.
E' un sipario che cala sulla prima creazione e ne risparmia la parte più improbabile, un barcone costruito da un pastore in un bosco.
Buona lettura, con buona pace di Hollywood e della New Age.
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