14 dicembre 2008

[VM] Presepe Riders - Benino

Visto che il Natale è ormai alle porte, intraprendo un mini-tour nel presepe tradizionale soffermandomi sui personaggi più comuni e più noti.
Incomincio da un pezzo da novanta...

Benino

In ogni presepe napoletano che si rispetti non può mancare il giovinetto addormentato sotto l'albero, tradizionalmente indicato come Benino.

Incurante delle schiere di angeli che cantano il Gloria, del fulgòre della loro manifestazione, del moto frenetico che anima gli altri pastori, se ne sta sotto un albero, sognante, con un'espressione beata sul viso che non ha nulla da invidiare alla meraviglia ed allo stupore di coloro che contemplano un Bambino annunciato come Salvatore.

Nell'immaginario popolare Benino non gode di buona fama, presentandosi come colui che disattende all'imperativo evangelico:

"Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora"
(Mt 25,13)

A questa mancanza, però, Benino sopperisce con la simpatia che riesce a suscitare il suo piacere nel dormire, al punto che nella Cantata dei Pastori si trova un lungo e divertente dialogo tra il padre - che le prova tutte per farlo alzare - e lui stesso -che invece non trova motivo valido per lasciare il sonno.

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In un libro che sto finendo di leggere, l'autore distingue i Profeti d'Israele in due tipologie: i Signori dei Sogni ed i Signori della Veglia.

Quando la venuta di Cristo era ancora un miraggio all'orizzonte, il canale preferenziale di comunicazione con l'Altissimo passava attraverso i Sogni: senz'altro il virtuoso per antonomasia in questo ambito fu Daniele, a cui Nabucodonosor chiese di indovinare che sogno aveva fatto e di dargliene spiegazione; ma le prime "prove tecniche di trasmissione" risalgono a Giuseppe, e prima ancora a Giacobbe.

Da Daniele in poi nella profezia si incomincia a scorgere l'alba del giorno nuovo, che sorgerà completamente con la nascita di Cristo: in questo lavoro di sentinella si prodigarono Isaia, Ezechiele e gli altri Profeti, fino al Battista.


Così, guardando Benino assopito nel presepe, mi accorgo che la sua espressione beata è più che il piacere di una buona dormita.
Per me Benino rappresenta l'anello di congiunzione con tutte quelle generazioni d'Israele a cui Dio ha parlato attraverso i Sogni, che, pur inconsapevolmente, attendevano il medesimo evento salvifico nella storia dell'Umanità.

Per questo sono convinto che ciò che gli altri pastori sperimentano nella Veglia, Benino, ed una fetta di storia di Israele con esso, sperimenta pienamente nel Sogno.

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