QEV - TagList
25 ottobre 2009
[WV] Fede 2.0
...perchè sennò mi perdo in gran giri di parole, mentre la Fede si rivela ai piccoli e la Sua testimonianza è resa con gesti semplici...
20 ottobre 2009
[PIF] Fortissimamente Piano
Ieri mi sono estratto queste parole:
http://www.nuotopiano.it/2009/10/19/fortissimamente-piano/
Le ho estratte con il dolore di un dente e con l'attenzione di un parto.
Mi è piaciuto raccontare storie non mie, ma questa è mia e con maggiore urgenza ho bisogno di dirla.
Sarò grato a chi passando di qui deciderà di saltare sull'altro blog e lasciare lì un segno di solidarietà.
http://www.nuotopiano.it/2009/10/19/fortissimamente-piano/
Le ho estratte con il dolore di un dente e con l'attenzione di un parto.
Mi è piaciuto raccontare storie non mie, ma questa è mia e con maggiore urgenza ho bisogno di dirla.
Sarò grato a chi passando di qui deciderà di saltare sull'altro blog e lasciare lì un segno di solidarietà.
15 ottobre 2009
[QEV] L'ago e il cammello
Parlo un po' di Dio, che è tanto che non tocco l'argomento.
Vado chiedendomi: "Ma cosa c'entra il bestione con quella minuscola fessura???"
E subito Google mi indirizza su fior fior di esegeti, che sottolineano un difetto di trascrizione - da "kamilos" ovvero grosso cavo, cima da ormeggio a "kamelos", ovvero cammello, per l'appunto.
Il che restituisce senso perfetto alla frase: è più semplice far passare il tirante per la cruna dell'ago che entrare nel regno abbracciati alle ricchezze.
Chiuso il discorso? Nemmeno per idea.
Perchè purtroppo mi viene difficile credere che la Provvidenza abbandoni la Parola all'incuria dell'uomo. Magari un difetto di trascrizione nasconde un Disegno più ampio...
E allora piuttosto scarto il cavo e riprendo a studiarmi il cammello.
Che, a ben vedere, rispetto agli altri animali ha un handicap evidente nel districarsi tra le angustie: la gobba.
Etologia spiccia vuole che in essa il cammello conservi una scorta di liquidi e grassi che gli garantisce la sopravvivenza durante le estenuanti marce desertiche.
Una sorta di riserva che gli permette di muoversi in autonomia, in maniera indipendente da cibo, acqua, beduini e tribù.
Al che mi assale un dubbio.
Vuoi vedere che per passare per la cruna dell'ago c'è bisogno di rinunciare alla gobba?
Vuoi vedere che ci tocca desistere dall'accumulare beni rifugio economici, sociali, affettivi, a cui ricorrere in caso di altrettante "carestie"?
Vuoi vedere che c'è bisogno di disperdere le velleità di autonomia e indipendenza dagli altri e da Dio ed inziare invece a costruire Relazioni?
"È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio"
(Mc 10,25)
Vado chiedendomi: "Ma cosa c'entra il bestione con quella minuscola fessura???"
E subito Google mi indirizza su fior fior di esegeti, che sottolineano un difetto di trascrizione - da "kamilos" ovvero grosso cavo, cima da ormeggio a "kamelos", ovvero cammello, per l'appunto.
Il che restituisce senso perfetto alla frase: è più semplice far passare il tirante per la cruna dell'ago che entrare nel regno abbracciati alle ricchezze.
Chiuso il discorso? Nemmeno per idea.
Perchè purtroppo mi viene difficile credere che la Provvidenza abbandoni la Parola all'incuria dell'uomo. Magari un difetto di trascrizione nasconde un Disegno più ampio...
E allora piuttosto scarto il cavo e riprendo a studiarmi il cammello.
Che, a ben vedere, rispetto agli altri animali ha un handicap evidente nel districarsi tra le angustie: la gobba.
Etologia spiccia vuole che in essa il cammello conservi una scorta di liquidi e grassi che gli garantisce la sopravvivenza durante le estenuanti marce desertiche.
Una sorta di riserva che gli permette di muoversi in autonomia, in maniera indipendente da cibo, acqua, beduini e tribù.
Al che mi assale un dubbio.
Vuoi vedere che per passare per la cruna dell'ago c'è bisogno di rinunciare alla gobba?
Vuoi vedere che ci tocca desistere dall'accumulare beni rifugio economici, sociali, affettivi, a cui ricorrere in caso di altrettante "carestie"?
Vuoi vedere che c'è bisogno di disperdere le velleità di autonomia e indipendenza dagli altri e da Dio ed inziare invece a costruire Relazioni?
9 ottobre 2009
[PIF] Scacco Matto
Apparecchierò anche stasera la misera cena - posto per uno, oltre che per la sola stella nella fetta di cielo a sbarre che mi spetta.
Poi, sparecchiato il tavolo d'acciaio, disporrò al centro la scacchiera consunta e su di essa i pezzi, uno ad uno.
Dal nero al bianco, dalla torre al re ed infine i pedoni.
Quando anche l'ultimo di loro avrà occupato il suo posto ci sarà una pausa di silenzio e poi la voce rauca di 'on Gaetano detterà: "C2 in C4".
Venticinque anni ad una parete di distanza ed ogni sera la stessa apertura.
Devo tutto a lui, che mi ha preso ragazzo di strada e mi ha insegnato un mestiere.
Assassino per necessità, imparai ad uccidere senza pietà, rancore, esaltazione e perfino senza infliggere sofferenza.
Togliere una vita, del resto, richiede la delicatezza dello spegnere candele con la forza del fiato.
'on Gaetano gioca sempre la stessa partita, variante della Inglese.
Io seguo il suo gioco, sicuro che al momento propizio tentennerà con l'alfiere.
Come quando ci presero insieme, in spedizione per un regolamento di conti: feci appena in tempo a buttare la pistola nel fiume. Lui esitò, infliggendosi dieci anni di pena aggiuntivi, a cominciare da domani.
Sono tentato di fargliela vincere stasera.
Lui non gradirà, ma merita almeno questa soddisfazione.
Che mondo surreale tra queste sbarre, dove ogni sera combatto e vinco con un pugno di pedoni contro il mio capoquartiere...
-----------------------------------------
Ho atteso così a lungo la libertà da dimenticarmi anche il perchè.
So solo immaginare cosa mi aspetta fuori: nessuno ad attendermi o magari qualcuno che mi riproponga il vecchio ufficio.
Forse ci sarà pure il resto delle stelle, quelle che da qui non riesco a vedere, sempre che intanto non siano cadute.
Invece qui dentro, nel cortile all' altro estremo del corridoio, domattina mancherà solo il mio cavalletto e l'odore delle mie tempere.
Pazzesco iniziare a dipingere in carcere, eppure rimedio efficace alla Noia.
Copiatori di dipinti, 'on Gaetano ed io.
Li studiamo in cella tutto il giorno, memorizziamo la sequenza dei colpi di pennello come mosse sulla scacchiera e le riproduciamo su tela a velocità pazzesca nell'unica ora in cui ci è concesso.
Vado cercando Libertà all'esterno, mentre vorrei soltanto completare il Chagall a cui lavoro da un mese.
Vado cercando Libertà fuori e mi accorgo che la mia Libertà ormai è qui dentro, con questa gente e tra queste sbarre.
Scacco Matto.
Poi, sparecchiato il tavolo d'acciaio, disporrò al centro la scacchiera consunta e su di essa i pezzi, uno ad uno.
Dal nero al bianco, dalla torre al re ed infine i pedoni.
Quando anche l'ultimo di loro avrà occupato il suo posto ci sarà una pausa di silenzio e poi la voce rauca di 'on Gaetano detterà: "C2 in C4".
Venticinque anni ad una parete di distanza ed ogni sera la stessa apertura.
Devo tutto a lui, che mi ha preso ragazzo di strada e mi ha insegnato un mestiere.
Assassino per necessità, imparai ad uccidere senza pietà, rancore, esaltazione e perfino senza infliggere sofferenza.
Togliere una vita, del resto, richiede la delicatezza dello spegnere candele con la forza del fiato.
'on Gaetano gioca sempre la stessa partita, variante della Inglese.
Io seguo il suo gioco, sicuro che al momento propizio tentennerà con l'alfiere.
Come quando ci presero insieme, in spedizione per un regolamento di conti: feci appena in tempo a buttare la pistola nel fiume. Lui esitò, infliggendosi dieci anni di pena aggiuntivi, a cominciare da domani.
Sono tentato di fargliela vincere stasera.
Lui non gradirà, ma merita almeno questa soddisfazione.
Che mondo surreale tra queste sbarre, dove ogni sera combatto e vinco con un pugno di pedoni contro il mio capoquartiere...
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Ho atteso così a lungo la libertà da dimenticarmi anche il perchè.
So solo immaginare cosa mi aspetta fuori: nessuno ad attendermi o magari qualcuno che mi riproponga il vecchio ufficio.
Forse ci sarà pure il resto delle stelle, quelle che da qui non riesco a vedere, sempre che intanto non siano cadute.
Invece qui dentro, nel cortile all' altro estremo del corridoio, domattina mancherà solo il mio cavalletto e l'odore delle mie tempere.
Pazzesco iniziare a dipingere in carcere, eppure rimedio efficace alla Noia.
Copiatori di dipinti, 'on Gaetano ed io.
Li studiamo in cella tutto il giorno, memorizziamo la sequenza dei colpi di pennello come mosse sulla scacchiera e le riproduciamo su tela a velocità pazzesca nell'unica ora in cui ci è concesso.
Vado cercando Libertà all'esterno, mentre vorrei soltanto completare il Chagall a cui lavoro da un mese.
Vado cercando Libertà fuori e mi accorgo che la mia Libertà ormai è qui dentro, con questa gente e tra queste sbarre.
Scacco Matto.
1 ottobre 2009
[WV] Il nobel della musica
Per una canzone così andrebbe istituito espressamente un Nobel per la musica:
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